PURPU ALLA PIGNATA
“Lu purpu alla pignata” è un piatto della tradizione salentina diffusissimo fin dai tempi antichi. Come dice Nonna Iole, ‘la morte te lu purpu ete la pignata’ (la morte del polipo è alla pignata). Effettivamente il miglior modo per cucinare il polipo è alla pignata, cioè in una pentola di terracotta anticamente adatta alla cottura su fuoco vivo. Per prepararlo seguite i vari passaggi, ma soprattutto i consigli.
INGREDIENTI:
1 polpo
12 pomodori maturi
2 ‘spunzali’ (cipolla porraia)
1 spicchio d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
2 foglie di alloro
pepe in grani
peperoncino
olio evo qb
sale
PREPARAZIONE:
Prendere il polpo, tagliare a pezzetti e sciacquare.
In una pignata (o in una semplice pentola di terracotta) mettere insieme lo spicchio d’aglio, gli ‘spunzali’ tritati, i pomodori tagliuzzati, il prezzemolo tritato, il pepe nero in grani, le due foglie di alloro, il peperoncino, olio e mezzo bicchiere di acqua.
Portare ad ebollizione, cuocere per dieci minuti ed aggiungere il polpo che dovrà cuocere ‘con la sua stessa acqua’ per circa un’ora a fiamma bassa, fino a quando diventerà tenero e saporito
La Storia di Nonna Iole: Uno dei più famosi detti popolari sul polpo è senza dubbio “lu purpu se coce cu ll’ acqua soa stessa”, cioè “il polpo si cucina con la sua stessa acqua”, questo perché effettivamente nel cucinare il polpo non si ha bisogno di aggiungere acqua. Per metafora, il detto viene anche usato per indicare che una persona un po' testarda può imparare solo dai suoi errori.
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