


Giunonico
Primitivo di Manduria DOP Riserva - Annata: 2016
Disponibile
32,90€
VITIGNO
Primitivo
AFFINAMENTO
20 mesi in botti di legno da 5000 litri, 4 mesi in acciaio e 3 mesi in bottiglia.
GRADO ALCOLICO
15 %
TEMP. DI SERVIZIO
Ossigenare e servire a 18° C
IDEALE CON
Suggerito su carni rosse e cacciagione, formaggi stagionati a pasta dura
NOTE DEGUSTATIVE
Sentori di mora ed amarena
Available!
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Dalle origini antichissime, il Primitivo è in grado di produrre vini di grande pregio. Nell’areale di Manduria, grazie a lunghe giornate di sole e importanti sbalzi termici nelle ore notturne, si producono uve che concentrano una grandiosa maturazione che offrono un vino morbido e di nota struttura. L’edizione “Riserva” vanta un affinamento di almeno 24 mesi, di cui 20 mesi in botti grandi di rovere prima di uscire in commercio.
VITIGNO: Primitivo
DENOMINAZIONE: Primitivo di Manduria DOC Riserva
ZONA DI PRODUZIONE: area rurale di Sava, provincia di Taranto
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: tradizionale alberello pugliese di oltre 70 anni
TERRENO: sabbioso
DENSITÀ DI IMPIANTO E RESA: 4500 piante per ettaro e 1 kg di uva per pianta
VENDEMMIA: La raccolta delle uve avviene manualmente alle prime ore del mattino affinché possano esprimere le loro grandiose peculiarità
VINIFICAZIONE: Dopo la raccolta avviene la diraspatura ed il pigiato sosta in macerazione, a contatto con le bucce, per 12-15 giorni. La preziosa estrazione, in questa fase, conferisce le pregiate note del Primitivo di Manduria. La fermentazione prosegue a temperatura controllata di 25° C per 8-10 giorni
MATURAZIONE: 20 mesi in botti di rovere da 5000 litri, 4 mesi in acciaio e 3 mesi in bottiglia
VOL.%: 14.5° alc.
APPORTO CALORICO: 105 kcal/100 ml
NOTE DI DEGUSTAZIONE: Rosso rubino dagli eleganti riflessi granati. All’olfatto racconta affascinanti percezioni di more ed amarene sotto spirito. Seguono complessi sentori di cacao, vaniglia, mandorle e carrube. Al palato si dimostra di un’eleganza impetuosa. Il tannino è vellutato ed abbraccia tutti i sensi gusto-olfattivi. Morbida è la freschezza che diventa strutturale. La frutta surmatura è un gradevolissimo ritorno che lascia spazio ad un finale di grande persistenza e dalle spezie dolci.
SERVIZIO: si consiglia a 18°C in ampi calici che ne favoriscano la massima espressione olfattiva
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: L’importanza e l’avvolgeva di questo Primitivo si concedono a pregiate carni come selvaggina di cervo e cinghiale. Abbinato a stracotti d’agnello e roast beef speziati diventa un’esaltazione di massimo piacere. Peperoni ripieni e rollè di melanzane sono una grande curiosità dal piatto vegetale.
Informazioni aggiuntive
Peso | 2350 g |
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Annata | 2016 |
Affinamento | 20 mesi in botti di legno da 5000 litri, 4 mesi in acciaio e 3 mesi in bottiglia. |
Formato | 75 cl |
Grado Alcolico | 15 % |
Linea | Super Top |
Temperatura | Ossigenare e servire a 18° C |
Tipo di Vino | Rosso fermo |
Vitigno | Primitivo |
Riconoscimenti / Premi
Riconoscimento / Premio | Anno |
Punteggio |
---|---|---|
The WineHunter Award 2017 | 2013 |
Bollino Rosso |
La Selezione del Sindaco 2018 | 2013 |
Medaglia d’Oro |
GUIDA I MIGLIORI VINI Luca Maroni 2019 | 98 Punti |
|
Mundus Vini | 2020 |
Medaglia d'Oro |
The WineHunter Award 2021 | 2016 |
Bollino Rosso |
Cantine Paololeo
Se è vero che dietro ogni bottiglia di vino c'è sempre una storia da raccontare, quella dei vini Paololeo è una storia semplice e bella, come tutte le storie di famiglia.
Sono state ben cinque le generazioni di viticoltori che, uniti da una passione per il vino e senza mai allontanarsi dalla propria terra, hanno costruito ciascuno un pezzo di storia della cantina che, oggi come allora, sorge a sud di Brindisi, nella cittadina di San Donaci portando ancora il loro nome.
Le Cantine PaoloLeo sono oggi un'azienda moderna con una sede di 17.000 mq dotata di un modernissimo impianto di vinificazione, un’ampia bottaia e una linea d’imbottigliamento all’avanguardia in grado di raggiungere 7000 bottiglie l’ora.
Tuttavia, il "cuore" di tutta l'attuale superficie vitata sono ancora quei 25 ettari dove il bisavolo cominciò agli inizi del Novecento a vinificare le sue uve nella Masseria Monticello. Fu poi suo nipote Paolo Leo ad ereditare la terra e a costruire la cantina.
E oggi è ancora un erede, l'omonimo Paolo Leo, a guidare la cantina, insieme a sua moglie Roberta e ai figli maggiori, Nicola e Stefano che spianano il terreno ai fratelli minori Francesco e Alessandro.
Pagina ufficiale: www.paololeo.it