FAVE A CECAMARITI
Se usiamo le parole fave e Salento si pensa subito al piatto povero della tradizione pugliese ‘Fave e Cicorie’, ma oltre a questa delizia esistono diverse varianti a base di questi legumi. Oggi prepareremo un’antica ricetta contadina talmente buona da ‘stordire’ i mariti. Date largo alla fantasia, potete usare i piselli, i ceci, i fagioli… spesso si uniscono anche verdure ‘nfucate o scattarisciate (stufate o saltate).
INGREDIENTI:
500 g Fave secche
2 fette di pane raffermo
1 spicchio di aglio
½ cipolla
olio evo (q.b.)
Sale (q.b.)
PREPARAZIONE:
Pulite le fave messe a mollo la sera precedente e cuocetele in acqua salata a fuoco lento sino a spappolamento completo (nonna tetta specifica che le fave devono essere sempre ricoperte di acqua). Non appena l’acqua comincerà a bollire, noterete che si formerà una patina di schiuma, toglietela e salate. Non girate mai le fave in questa fase, se nel caso vi rendete conto che l’acqua è poca, aggiungetene un po’. Lasciate cuocere a fuoco lento e controllate di tanto in tanto.
Quando le fave in pentola sono diventate dense, aggiungete lo spicchio di aglio, la mezza cipolla e giratele con un mestolo di legno completando la cottura. A discrezione, potete eliminare l’aglio a fine cottura.
Tagliate a dadini il pane casareccio e friggete in abbondante olio fino a quando saranno dorati. Potete servire le fave in un piatto fondo, aggiungendo i crostini ed un filo di olio evo a crudo.
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